venerdì 9 novembre 2012

Si “tocca” davanti alle ragazze. La madre lo uccide a bastonate


Tragedia in prossimità del campo nomadi della Cesarina. Più volte denunciato per atti osceni, Orlando Santoro, entra nel camper di una famiglia di rom di etnia bosniaca e inizia a masturbarsi davanti al letto dive dormono due ragazze. La madre se ne accorge e urla e poi lo caccia via a sassate, colpendolo alla testa. Lo finisce con un bastone, lasciandolo a terra nel sangue. Arrestata: si chiama Alma Rustic e ha 33 anni, denunciato per concorso il compagno che ha assistito alla scena

Giovedì, 8 novembre 2012 - 13:30:00
Un cadavere a terra ucciso a sassate e a bastonate. Una presunta assassina, una bosniaca di 31 anni e una storia che sembra tratta da un film dell'orrore. Così un guardone nato a Frosinone 45 anni fa è stato ucciso la notte scorsa per essersi infilato in una roulotte di nomadi ed aver iniziato a masturbarsi.
Questa la ricostruzione effettuata dagli agenti del commissariato Fidene. È all'incirca la mezzanotte. Forse in preda ad alcool o droga, Orlando Santoro, 45 anni, più volte segnalato per atti osceni in luogo pubblico, si aggira nei dintorni del campo nomadi della Cesarina, periferia nord est di Roma. In prossimità nota un camper nel quale vivono Alma Rustic, energica bosniaca, il suo compagno di 33 anni e due figlie, entrambe minorenni. Le ragazze dormono, il resto della compagnia sta per chiudere gli occhi.
Forse il Santoro sa che dentro ci sono due ragazze giovani e non si aspetta tanta violenza. Oppure il delirio sessuale è stimolato da alcool e droga. Fatto sta che apre la porta del camper, entra e si avvicina a uno dei letti delle giovani. Si spoglia e inizia il rituale onanistico.
La donna se ne accorge e urla. Il guardone allora prende la via della fuga ma viene raggiunto prima da una sassata alla testa e cade. E poi già sulla schiena e sul cranio bastonate; talmente tante e vibrate con forza che finiscono per lasciarlo nella terra allagato nel suo stesso sangue.
Per la polizia che viene chiamata lo spettacolo è da vero brivido. C'è il cadavere, la donna che non ragione e urla, il bastone il sasso e il suo compagno che ha fatto da spettatore. La bosniaca è in carcere per omicidio, il compagno è indagato per concorso. Il guardone è in fila all'obitorio per l'autopsia che dovrà chiarire se e in quali quantità alcool e stupefacenti gli abbiamo fatto perdere la vita. I fascicoli giudiziari dei tre occupano un'intera scrivania.

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